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lunedì 8 luglio 2013

Shinsekai Yori Pagine 15-16

Kamisu 66 consiste in sette villaggi distribuiti dentro una circonferenza di circa cinquanta chilometri. La città è separata dal resto del mondo dalla Barriera Sacra. Fra mille anni, la barriera potrebbe non esistere più, quindi farò un piccola spiegazione. Si tratta di una spessa corda sulla quale sono appesi degli striscioni di carta 1 che fungono da scudo per non permettere alle cose impure di entrare in città.
I bambini sono avvisati di non uscire mai dalla barriera. Spiriti maligni e mostri si aggirano al di fuori e ogni bambino che si avventura fuori da solo, avrebbe sofferto terribilmente.
“Ma esattamente che tipo di cose spaventose ci sono lì?”, ricordo di averlo chiesto a mio padre, anche se non chiaramente, un giorno, quando avevo circa sei o sette anni.
“Un sacco di cose diverse,” alzò lo sguardo dai sui documenti. Appoggiando il mento sulla sua mano, mi guardava affettuosamente. Quei caldi occhi marroni sono stampati a fuoco nella mia memoria anche oggi. Mai una volta mio padre mi guardò con severità e solo in un occasione alzò la voce. Fu perché non stavo prestando attenzione a dove stavo andando e sarei caduta in un buco nel terreno se non mi avesse avvertito.
“Saki, ne sei già a conoscenza, giusto? Riguardo ai mostroratti e ai gattinefasti e ai canipalla.”
“Ma mamma mi ha detto che queste cose non esistono”
“Per quanto riguarda gli altri può darsi, ma i mostroratti esistono,” disse con una tale disinvoltura che ne fui scioccata.
“Bugie.”
“Non sono bugie. Anche i mostroratti di recente sono stati reclutati per contribuire alla costruzione della città.”
“Non li ho mai visti.”
“Non permettiamo ai bambini di vederli.” Non disse il perché, ma immaginai fosse perché i mostroratti fossero troppo orribili da vedere.
“Ma se ubbidiscono agli umani, non sono spaventosi, giusto?”
Posò i documenti che stava cercando e alzò la mano destra. Appena recitò un incantesimo a bassa voce, una fibra sottile di carta si trasformò, così come l'inchiostro invisibile viene rivelato, in un complicato modello intessuto nella carta. Il sigillo di approvazione del sindaco.

La corda è chiamata shimewa, e i foglietti shide.

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